Roma è la città più ricca di obelischi al mondo. La gran parte di essi sono antichissimi e provengono dall'Egitto, da dove furono trasportati via mare ad opera dei Romani che li importarono nell'Urbe per magnificare i loro monumenti, anche se avevano una comprensione limitata del significato dei geroglifici. Quasi tutti caduti in rovina per secoli a causa della fine dell'Impero romano e dei numerosi terremoti, furono gradualmente rialzati a partire dal XVI secolo per volontà di numerosi pontefici, che li "cristianizzarono" ponendovi croci alle sommità e collocandoli nei luoghi chiave della Roma cristiana. La passeggiata inizia dall'obelisco Flaminio, proveniente dal Circo Massimo, che con la sua superba mole si eleva scenograficamente al centro di Piazza di Popolo. Si prosegue per Trinità dei Monti dove si trova l'obelisco Sallustiano, originariamente anepigrafo e scolpito dai Romani con geroglifici copiati da altri obelischi. Scendendo dalla scalinata di Piazza di Spagna arriviamo davanti all'obelisco Montecitorio, proveniente da Eliopoli dove fu eretto per celebrare la vittoria del faraone sugli Etiopi, e issato da Augusto in Campo Marzio per farne lo gnomone della sua meridiana. Proseguiamo verso il Pantheon davanti al quale si trova l'obelisco di S. Macuto, eretto al centro della piazza da Clemente XI nel '700 per trasformare un modesto abbeveratoio per cavalli in una più nobile fontana. A pochi passi si trova l'obelisco della Minerva, con il suo celebre piedistallo a forma di elefante scolpito da Gian Lorenzo Bernini. L'itinerario termina in Piazza Navona ove si erge l'obelisco Agonale o Pamphilio, commissionato da Domiziano e inciso con rozzi geroglifici, poi fatto innalzare dal papa Innocenzo X davanti al suo palazzo a dominare la celebre fontana dei Quattro Fiumi.